27 agosto, 2013

Asteroidi

Asteroidi da tener d’occhio
Il diagramma delle orbite stimate dei PHA - gli asteroidi potenzialmente pericolosi - noti finora. Sono 1421, ma secondo le stime, sono ancora molti quelli che restano da scoprire. La buona notizia è che per i prossimi 100 anni nessuno di essi sembra in rotta di collisione con la Terra.


Il nome non è dei più amichevoli. Si chiamano PHA, Potentially Hazardous Asteroids, e appartengono a quella classe di NEO, Asteroidi vicini alla Terra, considerati potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta.
A causa del pericolo che questi oggetti rappresentano, i PHA vengono identificati, seguiti, studiati e catalogati dalla scienza. Dando vita ad immagini simili al diagramma pubblicato dalla NASA ad inizio agosto che rappresenta le orbite degli oltre 1000 PHA scoperti finora. Un’immagine frutto della collaborazione quotidiana di squadre di scienziati di tutto il mondo che, da Terra o usando strumenti spaziali, lavorano a questo scopo.
                                                            Le orbite dei PHA scoperti finora. Crediti: NASA/JPL-Caltech                                                         

21 agosto, 2013

Cometa ISON

ison

 

La Cometa Ison è in viaggio per la prima volta verso il sistema solare interno, dopo essere partita dalla nube di Oort, una grossa fascia di oggetti ghiacciati che orbitano ben al di là di Nettuno. Al momento, la cometa promette spettacolo, ma da qui al 28 novembre potrebbero cambiare molte cose

Agosto-novembre 2013

A partire dal mese di agosto, gli astronomi saranno in grado di osservare la cometa dalla Terra attraverso i telescopi. Dai primi di giugno a fine agosto, Ison sarà dietro il sole per un ipotetico osservatore presente sulla Terra quindi non potrà essere osservata facilmente.

Settembre 2013

Ma dal mese di settembre, la cometa sarà visibile all'alba dall'emisfero sud anche con un binocolo.

17 settembre – 15 ottobre 15 2013

La mogolfiera Brrison sarà inviata a un'altezza di circa 37 km dalla superficie terrestre. Da lì osserverà meglio Ison senza ostacoli da parte dell'atmosfera terrestre.

Ottobre 2013

Curiosity e Opportunity potranno vedere Ison a ottobre, a partire dal primo giorno del mese, visto che la cometa allora sarà sempre più vicina a Marte. Dal 10 ottobre essa sarà inoltre osservata dallo strumento della Nasa Stereo-A. A quel punto la cometa sarà a circa 150 milioni di km di distanza dal sole. Nel frattempo Hubble effettuerà altre osservazioni per fornire nuove stime sulla dimensione del nucleo e sulla sua composizione, nonché per individuare eventuali frammenti che si sono staccati dalla cometa.

Novembre 2013

Tra il 16 e il 19 la Cometa Ison sarà visibile da Messenger, lo strumento all'opera su Mercurio. L'approccio più ravvicinato sarà il 19 novembre. Una volta che la cometa avrà oltrepassato Mercurio, raggiungerà il punto più pericoloso del suo viaggio. L'intensa radiazione del sole farà sì che il materiale superficiale della cometa evapori rapidamente. Inoltre la stessa pressione delle particelle solari sulla cometa potrebbe disintegrarla. Tutti gli occhi dei telescopi, spaziali e terrestri, saranno allora puntati su di lei. Se sara riuscita a sopravvivere a quella fase, Ison sarà ancora più vicina al Sole.

21-30 novembre 2013

A partire dal 21 novembre, la cometa Ison sarà ben visibile ad occhio nudo e sarà osservata dalSolar Dynamics Observatory che solitamente studia il Sole. Lo strumento potrà vedere la cometa per qualche ora intorno al perielio.

Dicembre 2013 - Gennaio 2014

Se la cometa riuscirà a sopravvivere al suo viaggio intorno al sole, c'è una buona probabilità che essa sia incredibilmente luminosa e facilmente visibile ad occhio nudo nell'emisfero settentrionale. Nei primi giorni di dicembre, essa si vedrà al mattino, in basso sull'orizzonte, in direzione est-sud-est. Tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio essa sarà visibile per tutta la notte.

19 agosto, 2013

Prime immagini delle serate di Agosto

Assisi
Serata presso il Bosco di San Francesco
FAI (Fondo Ambiente Italiano)
10/08/2013






18 agosto, 2013

Scoperto potente campo magnetico

Si trova nella Via Lattea, distante 6.500 anni luce dal nostro Sistema Solare, il più potente campo magnetico mai osservato. Lo ha scoperto e descritto sulla rivista Nature il gruppo italiano coordinato dall'astrofisico Andrea Tiengo, della Scuola Superiore Universitaria Iuss di Pavia e ricercatore dell'Istituto di Astrofisica (Inaf). Fra gli autori il presidente dell'Inaf, Giovanni Bignami, professore ordinario di astronomia allo Iuss.
''E' la scoperta che stavamo aspettando da molto tempo'', ha detto Tiengo. E' infatti la prima volta in assoluto che viene osservato direttamente il campo magnetico generato da un oggetto cosmico bizzarro come una magnetar.Le magnetar sono stelle di neutroni estremamente dense, generate quando stelle molto più grandi del Sole giungono al termine della loro vita e collassano.
Il risultato, ha osservato Tiengo, è il primo passo per mettere a punto catalogo delle magnetar e per conoscere aspetti inediti del comportamento della materia quando viene sottoposta a campi magnetici così intensi, impossibili da riprodurre in laboratorio. Diventa anche possibile studiare le potenti emissioni di raggi X e gamma che si verificano sulla superficie di queste stelle, che in alcuni casi possono essere così intense da interferire con le telecomunicazioni terrestri.

17 agosto, 2013

Margherita Hack


È morta l'astrofisica Magherita Hack

È morta la notte scorsa a Trieste all'ospedale di Cattinara l'astrofisica Margherita Hack. Aveva compiuto 91 anni lo scorso 12 giugno, da una settimana era ricoverata nella struttura triestina.
Era nata a Firenze nel 1922 dove si laurea in fisica nel 1945. Fino al 1992 ha insegnato astronomia all'Università di Trieste. Convinta atea, diceva di preferire il protone al paradiso. Per più di vent'anni ha diretto l'osservatorio astronomico di Trieste, contribuendone al rilancio internazionale. Da sempre in prima linea nella divulgazione scientifica, Margherita Hack vince il Premio Linceo dell'Accademia dei Lincei nel 1980.  Ha collaborato con la Nasa e con l'Agenzia Spaziale Europea.