11 giugno, 2020

Inaugurato il 15 ottobre il primo osservatorio dell'Associazione

         Dopo 27 anni vogliamo ricordare quanto allora riportato sulla nostra rivista associativa “Pegaso” con l’augurio che a breve si possa anche oggi ripartire. Nel frattempo l’Amministrazione ha ottenuto i fondi per ripristinare la viabilità fino all’osservatorio, interrottasi a seguito una “Bomba d’acqua” nel 2013 che ha reso la struttura, già in grosse difficoltà, non più fruibile. Contiamo in un prossimo intervento finalizzato al ripristino del sito astronomico che ci consenta di ripartire velocemente anche grazie alla nuova strumentazione tecnologica nel frattempo acquisita grazie al progetto RETE.


PEGASO   Anno V   n° 23    Luglio – Agosto 1994

OSSERVATORI DELL’ASSOCIAZIONE ASTRONOMICA UMBRA

Inaugurato il 15 ottobre il primo osservatorio dell'Associazione

                     In data 15 ottobre l'Associazione ha segnato un nuovo punto significativo nella sua storia.
È stata Infatti inaugurata la sede, per ora provvisoria, dell’ osservatorio di Pian delle Serre, una località del comune di scheggia e Pascelupo a pochi chilometri dalla vicina Gubbio. L’avvenimento a conoscenza, per tempo, dei soci e degli abbonati, ha registrato una notevole affluenza di pubblico alla manifestazione, cui era stato dato ampio spazio anche tramite gli organi di stampa e di televisione, nonché tramite opportuni comunicati diffusi nei paesi vicini alla sede dell'osservatorio.

L'osservatorio è ubicato in una casa di cospicue dimensioni ultimata recentemente e sita in un posto apprezzabile sia per la trasparenza dell'aria, sia per l'oscuramento del cielo.
Il telescopio è un newtoniano dell’americana Meade, un DS 16 pollici (410 mm) con focale 1800 mm ed un rapporto f=4.5. Al momento lo stesso, in attesa di una sede definitiva, è stato disposto su una montatura equatoriale alla tedesca già in possesso dell'associazione ed appositamente irrobustita, talchè le vibrazioni sono state davvero ridotte al minimo, ed anche in presenza di venti forti sono estremamente contenute.

La montatura poggia su un treppiede munito di ruote le quali scorrendo su una pista di cemento appositamente costruita dal Comune per l'occasione, permette di spostare lo strumento su una piazzola dove sono posizionate le tre piastre di riferimento per le viti Calanti. Posto lo strumento nella sua sede naturale, è realizzato immediatamente l'allineamento polare già predisposto, e tramite due livelle di alta precisione meccanica viene verificata la verticalità della colonna. La soluzione non è certo l'ideale, anche perché costringe l’eventuale osservatore al freddo, ma era ed è l’unica possibile al momento, data l’assenza di una cupola, e soprattutto di una montatura adeguata che consenta allo strumento di lavorare al meglio delle sue possibilità.

Pure in tali condizioni di precarietà, si è realizzata tuttavia, con poca spesa, una montatura di rispetto, migliore comunque, di almeno un fattore 10, rispetto a quella che viene fornita di serie con lo strumento: tutto il sistema raggiunge infatti i 3 quintali di peso. La montatura è stata realizzata da Stefano mangialasche, il quale ha curato pure la parte elettrica ed elettronica mettendo a posto un sistema che rappresenta la massima efficienza ottenibile. La spesa, considerando che la montatura originaria è stata donata da Giorgio Carlani, è stata davvero contenuta, ed inferiore al mezzo milione.

Gli intervenuti alla manifestazione, hanno potuto apprezzare per la prima volta la visione telescopica di oggetti celesti, ben contenti che un tale sito osservativo fosse finalmente realizzato in Umbria.
Fra i partecipanti non possiamo certo fare a meno di sottolineare la presenza di illustri rappresentanti del mondo della Scienza, quali prof Paolo Maffei dell'università di Perugia, Raitre, televisioni locali e la stampa.


Ancora una volta si sente la profonda necessità di ringraziare sentitamente l'amministrazione comunale nella persona del sindaco, degli assessori, del consiglio comunale tutto, dell’ufficio tecnico del Comune e della Comunità Montana per la disponibilità e sensibilità che continua a dimostrare nel rispondere ad ogni nostro desiderio: un vero esempio per gli altri comuni più grandi (per popolazione) da tempo sordi alle esigenze della scienza che noi rappresentiamo ad essi.