Proponiamo la foto della Nebulosa "Velo" nel Cigno per gentile concessione del nostro socio Manuele Cesarini, di seguito le sue note: "Il Velo Cosmico: Un Pigiama Party Galattico Immaginate di fare un pigiama party nell'universo. Cosa indossereste? Ovviamente, il Velo! Non stiamo parlando di un semplice accessorio da notte, ma della maestosa Nebulosa Velo, il residuo di una supernova che ha deciso di fare il botto circa 10.000-20.000 anni fa. Questo antico resto di supernova, noto anche come NGC 6960, NGC 6992, NGC 6995, e IC 1340 (perché avere un solo nome quando puoi averne quattro?), si estende per circa 110 anni luce. È come se l'universo avesse steso un lenzuolo gigante e ci avesse starnutito sopra con la forza di mille soli che esplodono. Situata nella costellazione del Cigno, a circa 1.470 anni luce di distanza (un soffio, in termini cosmici), questa nebulosa è il risultato di una stella massiccia che ha deciso di fare l'ultimo spettacolo pirotecnico della sua vita. Immaginate una festa di pensionamento stellare, ma invece di una torta, avete un'esplosione che illumina metà della galassia. Il Velo è composto principalmente di idrogeno ionizzato e polvere cosmica, il che lo rende essenzialmente il più grande accumulo di lanugine spaziale mai visto. Se potessimo passarci l'aspirapolvere, probabilmente ci vorrebbero un paio di eoni per finire il lavoro. La sua struttura filamentosa, che ricorda delicate tende cosmiche, è il risultato dell'onda d'urto della supernova che interagisce con il mezzo interstellare. È come se l'universo stesse giocando a "Il pavimento è lava", ma su scala galattica e con gas incandescente invece della lava. Osservare il Velo è come guardare un dipinto astratto in continua evoluzione. Le sue parti più luminose, come il "Pennacchio" occidentale e la "Rete" orientale, sono visibili anche con un binocolo in condizioni di cielo scuro. È come se l'universo ci stesse facendo l'occhiolino, dicendo: "Ehi, guarda che bel casino ho fatto!" Gli astronomi continuano a studiare questa nebulosa per comprendere meglio l'evoluzione stellare e la dinamica delle supernovae. È come se stessero cercando di capire la ricetta del più grande soufflé cosmico mai esploso. In conclusione, la Nebulosa Velo è la prova che anche l'universo sa come organizzare una festa con i fiocchi. Quindi, la prossima volta che guarderete il cielo notturno, ricordatevi che da qualche parte lassù c'è un gigantesco velo cosmico che ondeggia nel vuoto, testimone silenzioso del più grande spettacolo pirotecnico della galassia"
Un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno permesso la realizzazione dell'evento che ha avuto una buonissima presenza di persone nelle due giornate.
Pubblichiamo di nuovo una fantastica foto realizzata dall'amico Federico Pelliccia, di seguito il suo commento: La lunga coda della cometa 12P/ Pons - Brooks! In questi giorni a catalizzare l’attenzione degli appassionati c’è la cometa 12 P/ Pons- Brooks, cometa scoperta nel 1812 e che torna a trovarci ogni 70 anni, il prossimo passaggio infatti sarà nel 2095. Anche in questo caso, non potevo lasciarmela sfuggire. Carico l’attrezzatura in macchina e dopo un’oretta di macchina mi ritrovo da solo su un cucuzzolo nel cuore dell’Appennino Complice anche la forte attività del Sole in questi giorni , la cometa si presenta con una grande attività e una coda di polveri complessa , intricata , e caratterizzata da numerosi “distacchi” di materiale . Man mano che si avvicinerà alla nostra stella , l’attività sarà sempre più intensa e si stima che possa raggiungere la quarta magnitude e rendersi “facilmente “ visibile anche ad occhio nudo . La cometa giungerà al Perielio (punto di massima vicinanza al Sole) il 21 Aprile, nel frattempo, sono felicissimo del risultato ottenuto e di non aver mancato nemmeno questo appuntamento STRUMENTAZIONE USATA: Sony 600 F4 GM + Sony a7III su montatura equatoriale Skywatcher Eq6. Dati di scatto: somma 44 pose da 100 secondi (73 minuti di posa)
Pubblichiamo questo mese una fantastica foto realizzata dall'amico Federico Pelliccia, di seguito il suo commento alla foto La spada di Orione | the Orion’s sword Per realizzare questa immagine ho passato 3 nottate tra freddo , neve e gelo , sulle montagne su fino a 1600 metri , esclusivamente per riuscire a fotografare la zona della spada della costellazione di Orione , come non avevo mai fatto prima . Era una di quelle situazioni del tipo : “o adesso o mai più “ non so se mi spiego .. L’ultima notte è stata probabilmente la più impegnativa, sia per le attrezzature che per il corpo e la mente . Ero completamente solo , in cima ad una montagna , in mezzo al ghiaccio , per tutta la notte , con temperature prossime ai 10 gradi sotto lo zero . Finita la sessione sono ripartito alle 3 e mezza di mattina all’incirca e ho fatto ritorno a casa alle 5 e mezza . È stata veramente una mazzata , ma devo dire che ne è valsa la pena . Ho potuto godere di tramonti bellissimi , e di un cielo come non lo vedevo da anni ormai , complice l’aria limpida (Grazie al vento da nord dei giorni scorsi ) e nuvole basse sulle vallate a schermare le luci della città . Il cielo era incastonato di migliaia di piccole gemme 💎 luminose , ed era scuro fin quasi all’orizzonte. La via Lattea invernale solcava il cielo da un lato all’altro e la nebulosa di Orione era ben visibile anche ad occhio nudo . Quando fatichi a distinguere il profilo delle montagne , dal cielo , beh , vuol dire che è un buon segno ! Questa immagine rappresenta appunto il risultato di tutta questa fatica . In foto si possono distinguere a sinistra la nebulosa testa di cavallo , in compagnia della nebulosa fiamma , a destra invece la famigerata nebulosa di Orione (Messier 42 ) e la nebulosa Running man . In basso invece si può osservare una porzione dell’anello di Barnard in rosso , che avvolge la zona della cintura della costellazione proprio come un anello , e tutto intorno , sono visibili dense trame di nebulose e polveri ad emissione , oscure e a riflessione . Insomma , c’è un motivo se questa zona è la più ammirata e fotografata del cielo ! E spero che questa immagine renda giustizia a tanta bellezza . Per i tecnici e i curiosi allego i dati di scatto : Strumentazione di ripresa : Fotocamera Sony a7III + Obiettivo fotografico Sony 200-600 utilizzato a 200mm e f/5.6 . ISO 1600 . Filtro bibanda 10 nanometri . Montatura Skywatcher EQ6 Nella prima notte ho effettuato 6 ore di esposizione con filtro bibanda da 10 nanometri per estrarre l’informazione del canale Halfa , dopodiché nelle successive due notti ho integrato per un totale di 10 ore complessive in banda larga da cielo 20.8 SQM nella prima sera , e cielo oltre 21.4 di sqm nella terza ed ultima sera ( non avevo il misuratore con me , ma forse si è sfiorato 21.6-21.7 ) . I tempi di esposizione sono stati sempre di 10 minuti autoguidati , in più ho fatto una serie di scatti da 30 e 60 secondi per recuperare il core di M42 . 4 Dark , 15 Flat e 30 Bias per ogni set . Software utilizzati : N.I.N.A. , Sony Imaging Edge , PixInsight e Photoshop
Tramonto Lunare - Gerardo Dottori 1930 - L'opera esposta alla Galleria Nazionale dell'Umbria si caratterizza per essere stata realizzata con la tecnica dell'olio graffito che permette di ottenere effetti luminosi inediti. Nell'opera la tecnica utilizzata rievoca la luce di un cielo che mostra le sue costellazioni e una cometa che si riflettono sul lago insieme alla luna al tramonto.
Aurora Boreale a Senigallia.
Lo spettacolare fenomeno dell'Aurora Boreale ha incantato i cieli italiani il 5 novembre alle 18:20 circa. Un evento rarissimo, reso possibile dall'eccezionale attività solare che ha colorato gran parte dei cieli italiani. Ringraziamo la talentuosa fotografa Katiuscia Pederneschi del gruppo NASA di Senigallia per catturare con maestria questo momento unico nella sua eccezionale foto. Foto by Katiuscia Pederneschi
Fulmini rossi ad Atacama - Fantastica fotografia del cielo di Atacama scattata dal bravissimo Daniele Gasparri. In questo scatto Daniele è riuscito ad immortalare il cielo del Sud, con le stelle Alpha e Beta della costellazione del Centauro in primo piano. Si notano anche delle nubi, molto rare nel deserto più secco del mondo. Ma i veri protagonisti di questa immagine sono dei fulmini rossi. Chiamati in inglese "Red Sprites", sono dei fulmini molto particolari che si sviluppano verso l'alto nella parte superiore della nostra atmosfera, tra i 50 e i 90 km di di quota. Foto By Daniele Gasparri
La splendida foto della Via Lattea dall'eremo di Serrasanta in direzione Gualdo Tadino (la città che si vede sullo sfondo). Staking di 21 immagini per far risaltare la Via Lattea dal forte inquinamento luminoso provocato da Gualdo Tadino. Gli scatti sono stati fatti con una Sony Alpha 7sII, 24mm f4. Foto By Giacomo Valli e Serena Magalotti
La galassia M101 con la Supernova SN2023ixf ripresa in data 30 Maggio. 20 minuti di esposizione con CCD ST8 utilizzando un filtro V fotometrico su RC 25 ridotto alla focale di 1380. Luogo d ripresa Magione (PG) Foto by Giorgio Carlani
M31 La Galassia di Andromeda ripresa dal cielo di Preggio (PG) foto by Rossano Cortona
La Via Lattea ripresa dal cielo del deserto di Atacama (Cile) by Daniele Gasparri
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